A teatro Maccarinelli sulla zattera di Gericault – Campania

A teatro Maccarinelli sulla zattera di Gericault – Campania

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bella narrazione su nascita d’un capolavoro,testo di Carlo Longo


(ANSA) – NAPOLI, 29 OTT – Bello spettacolo di tensione
emotiva e narrativa questo ”La zattera di Gericault” nella
messinscena di Piero Maccarinelli, grazie alla temperie
romantica, alla metafora del naufragio e alla capacità
dell’autore, Carlo Longo, di mettere insieme fede e ustioni
dell’artista creatore con una storia tutta colpi di scena da
drammone appunto francese, tra amori illeciti, figli
illegittimi, tradimenti della fiducia, senso di colpa e ricerca
della salvezza nella pittura durante la restaurazione post
Waterloo. Produzione del Teatro di Napoli, lo spettacolo, che ha
debuttato al San Ferdinando, si replica sino al 6 novembre.
   
Del resto, quel che racconta possiamo dire che è tutto vero,
con la scrittura e l’invenzione drammatica che ricostruisce vita
e tormenti del grande pittore francese Théodore Gericault
(1791-1824), autore del celeberrimo dipinto ”La zattera della
Medusa”. Così Maccarinelli per primo sottolinea nelle sue note
che ”quella zattera non rappresenta la Francia alla deriva dopo
la caduta di Bonaparte o la terribile agonia dei superstiti al
naufragio della fregata Meduse, ma il naufragio della vita
stessa dell’artista, in una storia d’amore proibita e
disperata”.
   
Un bel, coinvolgente racconto, tra un alternarsi di
sentimenti da rabbiosi a teneri, il furore creativo e la
passione civile, con molte interessanti notizie e notazioni, ma
mai didascalico nell’invenzione del testo e del dialogo e nella
scena firmata da Gianni Carluccio, cui Maccarinelli dà il ritmo
e la tensione necessaria avendo anche un gruppo di ottimi
interpreti, dal rabbioso e tormentato, impegnativo Gericault che
Lorenzo Gleijeses riesce a non far andare mai sopra le righe,
alla vivacità e verità del suo assistente di Francesco
Roccasecca; la sofferenza e vitalità del sopravvissuto di
Claudio Di Palma; l’intenso e credibile zio di Nello Mascia e il
dramma e i trasalmenti della Alexandrine di Anna Ammirati, tutti
applauditissimi da un pubblico rimasto coinvolto, che li ha
chiamati più volte alla ribalta. (ANSA).
   

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